Dall’articolo di BARBARA TOMASINO (Libero, 8 giugno 2020) a commento del libro:

Perchè noi eravamo, ci spiega il cuoco-scrittore, prima di tutto “osti”. L’osteria era il posto dove si beveva, si chiacchierava, ci si abbandonava alla nostalgia e ci si liberava dalla tristezza, magari mangiando un pò di salumi e pane, ma soprattutto l’oste era colui che “ci guarda negli occhi per capire che cosa può fare di buono per noi”.Nel nostro paese, conclude Melilli,mangiare fuori significa mangiare come a casa ma un pò meglio: è questo in sintesi che chiediamo all’osteria, da sempre.